Signes non pour être complet, non pour conjuguer / mais pour être fidèle à son ‘transitoire’ / Signes pour retrouver le don des langues / la sienne au moins, que, sinon soi, qui la parlera ? H.M.
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24 octobre 2012

Popolazione agricola sulle spalle tirreniche

"La popolazione agricola era scesa per l'Italia, tra il 1861 e il 1951, dal 59,6 al 42,6% e per la Lombardia dal 57,7 al 20,1%; e nel 1961, rispettivamente al 29 e all'11,2%. In Sicilia, per contro, la ruralizzazione dell'economia era continuata assai forte dopo il 1861: ancora nel 1951, il numero indice della popolazione agricola rispetto al 1861, fatto eguale a 100, era di 134,8 di fronte ad un valore di 94,9 per l'Italia e di 51,4 per la Lombardia. Perciò, per gran parte delle campagne siciliane gli addetti all'agricoltura sono tuttora molto numerosi rispetto alla popolazione attiva totale, nonostante la loro recente, cospicua contrazione. E dovunque: nelle aree del latifondo interno come nelle plaghe di agricoltura intensiva e moderna dei litorali, specie di quello ionico. Frequenti sono infatti i comuni, la cui popolazione agricola interessa il 70% della popolazione attiva, e talvolta anche più dell'80%: nell'altipiano interno (Castel di Iúdica 79; Lucca Sicula 79; Calamònaci 74; Castrofilippo 76), come sulle spalle più elevate dei Peloritani (sia ioniche: Antillo 76; Casalvecchio Siculo 73; Castelmola 72; Mongiuffi Melìa 74; Motta Camastra 79; Roccafiorita 80, che tirreniche: Fondachelli Fantina 78; Mazzarrà Sant'Andrea 80; Rodì Milici 75)..."

Aldo Pecora, Sicilia, Torino: UTET, 1968, p. 219-220.

24 septembre 2012

Baglio, bahal, baile


"La voce dialettale bàgghiu (secondo altre inflessioni locali, baggh, bàgliu, bàddiu), d’uso corrente in Sicilia e nella Calabria meridionale per definire il cortile della masseria – e per traslato la masseria stessa – ha dato adito a diverse ipotesi etimologiche. C’è chi la vuole derivata da bajulo, ‘perché per lo più ne’ cortili vi sono i magazzini’ (M. Pasqualino, Vocabolario siciliano etimologico, italiano e latino, Palermo 1785-95, cit. in A. Traina, Nuovo vocabolario siciliano-italiano, Palermo, ed. Pedone-Lauriel, 1868), chi dal latino vallum (G. B. Marzano, Dizionario etimologico del dialetto calabrese, Laureana di Borrello, ed. ‘Il Progresso’, 1928), oppure, ancora, da una presunta matrice araba bahah, pure significante ‘cortile’ (come riporta G. Valussi: ‘Sembra che derivi dall’arabo bahal: cortile’). Non mi consta però che quest’ultima ipotesi sia stata mai presa in considerazione dai moderni etimologisti che si occupano di arabismi siciliani: cfr. G. P. Pellegrini, Terminologia geografica araba in Sicilia, ‘Annali Ist. Orient. di Napoli’, Sez. Linguistica, III, 1961, pp. 109-201; e dello stesso A., il Contributo allo studio dell’elemento arabo nei dialetti siciliani, Univ. degli Studi di Trieste, Ist. di Filologia romanza, n. 2, Trieste, 1962.
D’altra parte, nel dominio delle lingue romanze, il termine bàglio ha – come avvertono il Dei e il nuovo Grande dizionario della lingua italiana del Battaglia – un preciso riscontro morfologico e semantico nel francese antico bail o baile (e forme laterali, bayle, balie, baille…) che pure designava uno spiazzo recintato e, più particolarmente, il cortile interno (e l’atrio anteriore) del castello (cfr. F. Godefroy, Dictionnaire de l’ancienne langue française et de tous ses dialectes di IXe au XVe siècle, Parigi, 1880 – repr. by Scientific Periodicals Establishment, Vaduz, e Kraus Reprint Corporation, New York, 1961, alla v. ‘baile’, p. 553 del tomo I)."

Benito Spano, "La masseria meridionale", in Giuseppe Barbieri, Lucio Gambi (a c. di), La Casa rurale in Italia, Firenze: Leo S. Olschki editore, 1970, p. 276-277, n. 11.

07 août 2012

New York

Il y a un an, mon père, mon frère et moi sommes allés à New York. C’est mon frère qui a eu cette idée. Retourner à New York, mais avec papa.
New York: six jours en six minutes et six photos.
Je n’ai rien à dire sur les photos.
Quant au clip sonore, il y a, dans l’ordre, mais profusément: le matin du départ; Ellis Island et l’arrière-grand-père; un marché sur un trottoir de la 34e rue, "Beats by Dr Dre…" et les prédicateurs aux prises avec un sceptique, "Read Romans again…"; il y a un chœur dans le parc et la fanfare de la police à deux pas, sur la 5e avenue dont un tronçon, ce jour-là, est fermé au trafic; il y a le repos bien mérité dans un square et le bilan provisoire de mon père sur "la vie américaine"; il y a le quartier de Little Italy, dans le Bronx, et les rumeurs de la ville; une pause dans la chambre avec un jeu télévisé; un pianiste assez relax, dans le hall qui résonne; des promeneurs, un cheval, une course à pied; il y a les musiciens latinos, dans le métro, retour du Queens; la fête de San Gennaro, bruyante et graisseuse; et puis il y a ce saxophoniste qui m’a laissé l’enregistrer… Il n’y avait plus personne dans les parages, mais il a continué à jouer. Je l’ai remercié d’un signe de tête. Il s’est penché, lui aussi, et en m’éloignant je me suis dit: "Ça, ce sera mon générique..."


New York on Soundcloud

12 juin 2012

Scusami compagno Gino

"L'attaccamento alla famiglia è stato probabilmente l'elemento più costante e meno evanescente nella coscienza popolare italiana. […]
Come introduzione a questo argomento, vorrei citare brevemente una straordinaria storia di vita raccontata a Palermo nel 1949 a Danilo Dolci. Gino O., nato orfano e divenuto borsaiolo, trascorse la sua adolescenza in diversi riformatori e si iscrisse al Partito comunista nel 1943, divenendo presto un dirigente della federazione comunista palermitana. Egli raccontò a Dolci due fatti del 1949 che sintetizzano la natura complessa e variabile dei rappori tra famiglia e società. Il primo accadde al congresso nazionale della Federbraccianti, tenutosi a Mantova, nel corso del quale si commosse fino alle lacrime ascoltando una delegata della provincia di Lecce che, scusandosi di non saper parlare italiano, disse: “Fino a quando non ci dànno la terra, fino a quando i picciniddi mie tengono li piedi scalzi, io non mi stancherò mai di lottare assieme alla mia compagna e non m'importano le bastonate della polizia.” (1) In questo caso, come appare chiaro, le privazioni familiari costituivano un movente importante per venire coinvolti nell'azione collettiva.
Lo stesso anno Gino O. si recò a Marineo, durante una delle numerose occupazioni di terre sui latifondi siciliani:

In quell'occasione ho ricevuto una lezione dura dal punto di vista pratico: perché mentre io con la lettura dei kolkos in Russia, invitavo i contadini alla coltivazione collettiva, essi procedevano invece allo spezzetamento e alla lavorazione individuale. Si preoccupavano di delimitare la loro porzione, con una cinta, delle pietre, le redini del mulo, come quando sul treno si precipita la gente all'occupazione dei posti, buttando cappelli, borse, giornali. A me la cosa sembrava strana e chiamai un contadino, dicendo che la cosa non era giusta; e questo mi rispose: "Scusami compagno Gino: se io lavoro il terreno col mulo, e quello lo lavora solo, all'ora del prodotto io n'ho a pigliare più assai."
Anche qui la lezione sembra evidente: il radicato individualismo della cultura contadina meridionale era più forte di qualsiasi astratto appello alle famiglie per unire le loro risorse.
Individualismo e solidarietà, famiglia e collettività: ho cercato di mettere in rilievo la natura mutevole di questi rapporti nei quarantacinque anni di storia successivi alla caduta di Mussolini."

(1) D. Dolci, Inchiesta a Palermo, Torino 1956, p. 166.

Paul Ginsborg, Storia d'Italia dal dopoguerra a oggi, Torino: Einaudi, 2006 [1989], p. X-XII.

16 avril 2012

Coltivatori agricoli in genere

"Accaparrati ad anno, accordati, affittavoli, affittuari (coltivatori), affittuari a miglioria, affittuari a soccida, aggregati, agricoltori coltivatori, annaroli, annaruoli, arreragisti, avventizi, avventizi agricoli, avventizi fissi, bagai, bastanteddus, bastanti, bastanti mannus, bauern, bauman, bergbauern, boari a dar tutto, boari a paghe, borgesi, bracciali, braccianti, braccianti agricoli, braccianti agricoli trecentati, braccianti avventizi, braccianti di campagna, braccianti fissi, braccianti giornalieri, braccianti mesa mesaruoli, braccianti ordinari, braccianti periodici, braccianti salariati, braccianti semifissi, braccianti volanti, cafoni, campagnini, campari, campettai, camporaioli, capi opera, capoccia, caporali, carraggiani, carusi, casaioli, casaioli mezzadri, casanolanti, casansoli, casanti, casenghi, censualisti, cesuranti, chiusuranti, ciode, ciolonari, ciolonari terziari, coloni, coloni a coltura, coloni a miglioria, coloni a terzo, coloni mezzadri, coloni miglioritari, coloni parziari, coloni perpetui, coloni quartaioli, coloni terzaioli, coloni terziari, compartecipanti, contadini, contadini avventizi, contadini braccianti, contadini fissi, contadini giornalieri, contadini obbligati, cottimine, dienstmagd, domestici di campagna, enfiteuti, famei, famei da fagot, famigli (Veneto, Emilia), famigli da fagotto, fancela, fatutto, fatutto di campagna, fisci, fittabili, fittadin, fittavoli, fittuari, foresi, gabellotti, garzoni, garzoni agricoli, garzoni apprendisti, garzoni braccianti, garzoni contadini, garzoni di campagna, garzoni spesati, ginalzus, giornalieri, giornalieri avventizi, giornalieri di campagna, giornalieri obbligati, giornalieri volanti, giornatai, giuvargius, gran fant, guardia casale, incottaroli, inquilini, juargius, juvalzusminori, kleinknecht, knecht, lavoraterra, logaioli, magd, manenti, manovali, manovali agricoli, manovali avventizi, manovali braccianti, mansuè, manuali, maser, massè, massaius, massari (Italia settentrionale), mensilori, mercanti di campagna, mesalori, mesaroli, mesaroli di raccolta, mesaroli di semina, mesaruoli, mesomini, metatieri, mezzadri, mezzadri a miglioria, mezzadri parziari, mezzadri totali, mezzadri volanti, mezzaioli, narbonaus, narvonajus, obbligati, obbligati ad anno, obbligati annuali, obbligati di campagna, opere, opranti, pachter, paesani, paraspolari, partecipanti, partitanti, parzonali, parzonari, parzonari volanti, piazzali, picio fant, piodisti addetti macchine agricole, plandoni, presellanti, proprietari (coltivatori), quartaioli, quartari, retromezzadri, retromotateri, rettaroli, ribattieri, salariati comuni, salariati fissi, salariati in casa, salariati obbligati, salariati periodici, schiavandari, scorte, second fant, serbidori, serventi, serventi di campagna, servi, servi agricoli, servi avventizi, servi contadini, servi di campagna, servi garzoni, servi massaius, servi minori, servi secondi, servitori, servitori di campagna, servitur in casa, sodaioli, sodaroli, sottani, sotzus, sozzus, spalloni, spesati fissi, spesati misti, spesati semplici, stralcianti, strapazzoni, sudditi, suriman, tagelohner, talbauer, terraggeri, terraggeristi, terraggianti, terraticanti, terratichieri, terrazzieri, terzadri, terzaioli, terzari, terzaroli, terziari, theracos, trecentati, uomini di fatica, uomini di scorta, usufruttuari, vergari (Marche), versurieri, volanti, vrazzali, zappatori, zeracus, zuarzus, zwiterknecht."

ISTAT - Istituto Nazionale di Statistica, "Classificazione delle professioni, Anno 1951" (professioni e arti liberali; arti e mestieri; arti e mestieri inerenti alle colture agrarie e forestali; coltivatori agricoli in genere).

04 avril 2012

Transazione 1879

"Onorand.mo e preg.mo Sig. Principe,

Intitolando a V.S.I. questo libro, io intendo, e attestarle il mio affetto devoto d'amico, e dimostrarle quanto in V.S. pregi i sensi di umanità e beneficenza verso le classi dei lavoratori, in ispecie dei campi...

Del contadino siciliano molti si sono occupati in questi ultimi anni, massime dal lato economico e sociale; ma generalmente, sconoscendone i sentimenti precisi, le tradizioni, le abitudini, la vita insomma che realmente vive...

Ella troverà, egregio Signor Principe, che, oggi come oggi, la fisonomia morale del contadino s'è alquanto modificata, insieme a' suoi tradizionali costumi, ma non per questo ho io voluto modificare un minimo che nel libro mio, composto diciott'anni fa. Ho la coscienza di avere segnato un momento storico, con l'esattezza scrupolosa che per me si poteva; e la storia non si cancella, si giova anzi dell'ieri per spiegarsi l'oggi e apprezzarlo equamente. Io, a buon conto, fin d'allora notavo che iniziavasi un periodo di transazione [sic], che mi lusingavo potesser ridondar tutto in bene della classe contadinesca, che tanto stimo. Ma, pur troppo, le crisi agricole hanno contribuito anch'esse a precipitarla giù... e ne la fame! E la fame è un gran male, suasore di mali più grandi!...

Palermo, lì 14 marzo 1897

dev.mo obbl.mo amico
Salvatore Salomone-Marino"

(Costumi ed usanze dei contadini in Sicilia,
Brancato Editore, 2003, p. 5-6.)

02 septembre 2010

Paris carnet de la patience 15

Passé un long week-end avec F., qui va se marier et qui m’a demandé d’être son témoin. On est allé voir la Seine. On a bu un verre place de la Sorbonne. On a mangé comme des princes dans les brasseries. Grimpé la Tour Eiffel. Marché sur les Champs-Élysées. Assisté au dernier match du PSG depuis la tribune "Paris". Bu du champagne au Crazy Horse. Il m’a dit: "Moi, je préfère celle-ci." Je lui ai dit: "Moi, je préfère celle-là."
La veille, nous étions à l’Indiana Club et, de nouveau, je me suis surpris à m’étonner de l’entendre employer l’expression "ici" pour désigner, sans aucun doute possible, Lausanne au lieu de Paris, alors que, pour moi, "ici" = Paris. Pensé aux théoriciens du voyage et au cas particulier des séjours prolongés, lesquels entraînent avec le temps, et c’est ce qui fait une grande partie de leur intérêt, un renversement de perspective – renversement du rapport entre l’ici et l’ailleurs, le dedans et le dehors, le même et l’autre, etc., etc.
Avant hier, je l’ai raccompagné gare de Lyon. Le train est parti.
Je me suis remis en marche, lentement, remontant le quai. J’ai emprunté les escalators, vers le souterrain. J’approchais d’un nouvel escalator, pour descendre d’un niveau encore, vers le métro, quand deux hommes, surgis de la foule, peut-être un père et son fils, se sont approchés de moi et m’ont demandé, en mélangeant français, anglais et charabia, s’ils devaient descendre ou monter pour… sortir ou attraper leur train. Je n’ai pas compris. J'ai pensé seulement, très vite, qu'ils avaient un air transalpin. Il nous a fallu deux répliques avant que je réalise qu’ils n’arrivaient pas, mais qu’ils partaient. Bien qu’ils fussent apparemment très pressés et très inquiets, ces répliques ont suffi pour que le visage du père (je m’adressais au père) s’éclaire un instant et qu’il remarque, au vol: "Lei è Italiano, vero?"
J’ai eu le temps de dire "oui". Il souriait quand ses pas l’ont emporté.

12 avril 2008

SRG SSR idée suisse

La SRG SSR idée suisse, l’organe faîtier des chaînes radio et télé publiques du pays, propose une semaine d’émissions diverses autour des migrants, en mettant l’accent sur la question de l’intégration. Sa branche romande a notamment créé pour l’occasion un site internet accueillant des témoignages filmés. (Pour l'heure, seuls trois Italiens ont uploadé une vidéo. Et deux «personnalités» se sont prêtées au jeu: le témoignage de Massimo Lorenzi est particulièrement habité.)
Sur Espace 2, par exemple, on peut écouter une émission sur les politiques migratoires de la Suisse, une autre sur les sans papiers, une autre sur les écrivains qui s’expriment ou non dans une des langues nationales, etc.
Ayant consulté le programme complet, je ne peux m’empêcher de noter la présence extrêmement discrète des Italiens, qui auraient offert, me semble-t-il, une vaste palette d’expériences en matière d’intégration. C’est d’autant plus regrettable que le site de Swissinfo rappelle, dans sa colonne faits marquants, que les Italiens forment aujourd’hui encore la communauté étrangère la plus importante de Suisse, avec presque 300000 ressortissants. Mais ils font sans doute moins recette que le voile islamique et sont moins télégéniques que la BMW de Johan Djourou.
Ou bien, ils sont trop vieux.
Vous me direz : «Pauvre petit… Tu fais la moue ?»
Un peu, oui.

Italofoni, visitate il sito Noi altri della RTSI; vi potrete ascoltare una ragazza che parla dei nonni emigrati e poi tornati in Sicilia; brani di un programma nato negli anni sessanta e destinato agli immigrati; un’altra ragazza, di Sant’Agata di Militello, che è tornata dalla Svizzera all’età di sette anni e ne conserva tanti ricordi con un munchio di terra; infine un documento sulle scelte dei pensionati, che non sanno (anche se pensano di saperlo dapprima) se rimanere in Svizzera o tornare in patria.

20 avril 2007

Juste un mot encore. Il y a quelques jours, l’audioblog a enregistré la millième visite de Suoni_siciliani. Merci à tous les visiteurs! Les sons dans leur ensemble ont été écoutés cinq cents fois. Cela signifie qu’un visiteur sur deux ne se contente pas de lire les descriptifs; il écoute au moins un enregistrement. Continuez à en parler autour de vous!

Qualche giorno fa, l’audioblog è stato visitato per la millesima volta. Grazie a voi tutti! Nell’insieme, i brani sono stati ascoltati cinque cento volte. Continuate a parlarne!

06 février 2007

Ascoltate

D'ora in poi, potrete ascoltare ambienti e parole sul mio nuovo audioblog, che s'intitola Suoni_siciliani_Sons_siciliens.

18 octobre 2006

In italiano

Un saluto in italiano, ogni tanto, lo dovrò fare. Anzi, mi dispiace non poter scrivere nelle due lingue allo stesso tempo.

Sabato, se l'Alitalia non sarà fallita, saremo in Sicilia. Verso l'una, a mangiare da mia zia. Mi viene fame solo a pensarci.

Italofoni... Siciliani, Milanesi, Svizzeri, Europei, Americani, Asiatici, etc., etc.: vi saluto.